Obiettivo del seminario è proporre una riflessione su metodologia e impostazione di una Consulenza Tecnica di Ufficio che sia;
- una fotografia che rispecchi lo stato attuale;
- che risponda ai quesiti del Giudice;
- che contenga anche i “semi” per innestare un processo trasformativo.
La CTU opera in un contesto giuridico/clinico, dove gli aspetti del “limite”, della “regola” e dell’“accoglienza” si ripropongono, riportando i genitori in contatto con bisogni e necessità infantili e allo stesso tempo promuove un incontro empatico, una riconnessione con i figli reali che purtroppo a causa del conflitto sono rimasti relegati sullo sfondo. Far ritornare scopo sovraordinato i figli in una CTU non è scontato, dipenderà molto dall’approccio che verrà usato, dalla “forma mentis” non solo del CTU ma anche in secondo luogo dagli altri professionisti coinvolti, avvocati, Consulenti Tecnici di Parte, ecc..
Difatti, una cosa è rispondere ai quesiti facendo una mera fotografia, altro è rispondere ai quesiti avendo reso partecipi le parti (e i singoli membri del sistema familiare) ad un processo. La differenza pertanto è sul come rispondere e attraverso quale metodologia.
Proporrano la loro riflessione:
Marco Attanasio - Avvocato del Foro di Roma;
Nicola Basile - Psicoanalista, Psicodrammatista didatta S.I.Ps.A;
Claudio Bencivenga - Docente di Psicologia dei gruppi e delle famiglie Università degli Studi di Parma.
CTU, Tribunale Ordinario di Roma. Supervisore Comunità terapeutiche per adolescenti;
Stefania Picinotti - Psicoanalista, Psicodrammatista, didatta S.I.Ps.A, docente COIRAG;
Carmen Tagliaferri - Psicoanalista, Psicodrammatista, didatta SIPsA., vicedirettore COIRAG sede di Roma.