Presentazione CRPA

di N. Basile

Circa dodici mesi fa, mentre preparavamo l’assemblea della nostra società, ci siamo chiesti se ci conoscevamo, se i centri didattici della SIPsA avevano notizie l’uno dell’altro e se le informazioni che circolavano erano coerenti con ciò che i centri didattici vivevano quotidianamente. La piccola commissione della SIPsA dedicata a immaginare una direzione editoriale del sito web, in una già prossima estate che ancora non termina, decideva di richiedere ai centri didattici una loro presentazione. Il CRPA si era candidato per fare da capo cordata a tale progetto e come tali oggi ci presentiamo.

Il 12 aprile del 2015 i partecipanti al centro didattico Campo di Ricerca sullo Psicodramma Analitico richiamavano prima di tutto a loro stessi e poi ai compagni di viaggio della SIPsA, l’esser noi sempre dei migranti, soggetti in transito. Ricordavamo nella presentazione di allora come il transito sia sempre legato alle leggi politiche e di mercato dentro le quali il soggetto deve vivere sviluppando la sua capacità di lettura. Per poter essere un cittadino, un lavoratore, un uomo e una donna capaci di relazionarsi con gli altri, ciascuno di noi deve interiorizzare regole e comportamenti che comunque sono sempre opera di un Altro. Al contempo questi comportamenti e queste regole ciascun uomo e donna di questo pianeta li deve poter leggere e pensare come trasformabili, grazie al lavoro comune con l’altro, uomo, donna, anziano, bambino che sia. Quindi ciascuno di noi deve potersi mettere al di fuori della legge per poterla riconoscere e renderla utile alla convivenza.

Il CRPA nella sua fondazione ha voluto il ricordo del sacrificio degli emigranti di Marcinelle che morirono per dare all’Italia carbone negli anni ’50, il transito delle popolazioni dell’Africa che cercano dignità altrove dal luogo che li ha visti nascere, la domanda della donna che si è riconosciuta madre anche per potersi guardare nell’altro, la perdita della propria soggettività nell’uguaglianza degli uomini e delle donne nel gioco d’azzardo e nella tossicodipendenza, l’alterità della psicosi che rende il nome dell’Altro impronunciabile.

La psicoanalisi che ha saputo rappresentare il soggetto come alienato da sé stesso e lo psicodramma, rielaborato alla luce del pensiero di Freud e Lacan da uomini e donne negli anni sessanta insieme con Genie e Paul Lemoine, affinché il sintomo trovasse una rappresentazione all’interno del nodo sociale del soggetto in e con il gruppo, sono gli strumenti del nostro lavoro nella clinica delle istituzioni. Li pubblichiamo con l’intento di rendere pubblico all’altro, che transita con noi tra i continenti del desiderio, che lui non è solo e per poter ripetere il gesto di speranza dell’uomo che disegnò e scrisse per incontrare l’assente all’alba dell’umanità.

Per il Centro Didattico
Campo di Ricerca sullo Psicodramma Analitico
Nicola Basile – membro didatta della SIPsA


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