Stanze di Mousso Koroni

Caduta dei denti e frantumazione dello specchio materno

Sogno
“Mangiando mi sono caduti tutti i denti.
Avevo i denti in mano.
Ho sentito?
I denti si frantumavano in mille pezzi.
Ero preoccupata, ma serena”


Secondo sogno,
raccontato da un'altra partecipante in associazione al primo:
 

"allo specchio sorrido, ma non ho denti.
Poi cerco di riattaccarli.”

“Kalì o Chiwara dei Bambara: Mousso Moroni..essa simboleggia tutto ciò che si oppone alla luce..immagine della ribellione, del disordine, dell'impurità. (…) in lei vediamo la macchia, la sozzura trasformarsi in caduta e colpa (...) donna dalla vita disordinata e tormentata, non è riuscita a conservare la purezza acquisita (...) cacciata dal creatore diventa furia e la violenza sanguinaria determina la comparsa delle prime mestruazioni (...) il sangue è uscito nel momento in cui ella circoncide con le unghie i denti”. (15)

Trasfigura la lacerazione della voracità dentaria in un dolce inoffensivo sucking (...) la balena di Giona e l'orco di Pollicino.
In una grande città europea, nei primi anni del terzo millennio, attraverso il teatro del sogno due giovani donne riattualizzano antichi riti di purificazione, gesti a loro sconosciuti che operano taglio e separazione per “non avere i denti come quelli delle bestie”.

È il richiamo a quel processo di eufemizzazione che investe il sadismo dentario, compensazione infantile del sentimento di inferiorità. Denti affilati e aguzzi pronti ad azzannare, mordere, strappare e lacerare; zanne di animali feroci che impauriscono ma che incarnano anche desideri di rivalsa e di vendetta. Questa negatività della masticazione può essere intollerabile e così sono i denti a cadere, a frantumarsi sotto il peso della paura della propria aggressività, magari nello specchio della propria identità di donna.
È lo stesso processo che permette la salvezza di Giona ingoiato e nello stesso tempo preservato dalla balena così come la nonna e cappuccetto rosso possono saltar fuori, integre e vive, dalla pancia aperta del lupo cattivo dalle lunghe zanne affilate.


(14) 1972 - Gilbert Durand -Le strutture antropologiche dell'immaginario – Dedalo edizioni
(15) 1972 - Gilbert Durand -Le strutture antropologiche dell'immaginario – Dedalo edizioni – p. 202

PIANTA DEL MUSEO DEI SOGNI
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