L’osservazione come strumento della conoscenza

«L’osservazione è una forma di rilevazione finalizzata all’esplorazione di un determinato fenomeno».

della Dott.ssa Erika Mobilio

L'osservazione è un procedimento selettivo e si differenzia dal semplice guardare o vedere. Guardare è un’attività che fa parte dell’esperienza quotidiana di ciascuno di noi, è attraverso quest’operazione che avviene il nostro primo contatto con la realtà circostante.  Diverso è invece osservare. Elementi che connotano l’osservazione sono la finalità e l’intenzionalità: una persona che osserva ha un preciso obiettivo che consiste nella conoscenza e nella descrizione, il più possibile oggettiva, fedele e completa, di un determinato fenomeno, considerato rilevante e significativo rispetto a particolari interessi, motivazioni, curiosità.

Sono circa due anni, che partecipo ad un ciclo di incontri con lo psicodramma analitico nello studio “Nuovi Percorsi”. Qui ho scoperto un mondo che fino a quel momento conoscevo poco: l’ascolto di una spiegazione del caso da un punto di vista della Neuropsichiatria Infantile, grazie all’intervento del dott.  Alessandro Paris, l’osservazione e l’ascolto dell’interrogazione del desiderio di colui/colei che ha il compito della cura attraverso il dispositivo dello psicodramma analitico condotto dal dott. Nicola Basile ; ma ciò che mi affascinava e mi affascina maggiormente è la lettura dell’osservazione del lavoro svolto dal dott. Giuseppe Preziosi.

Durante queste letture, mi sorgevano all’interno tante domande, una di queste era “come fa?” e pensavo “come riesce a trasmettere così tante emozioni solo attraverso un insalata di parole?”

Dopo l’iscrizione all’albo degli Psicologi, ho deciso di intraprendere un nuovo percorso iscrivendomi alla COIRAG, scuola di specializzazione in psicoterapia psicoanalitica in ambito individuale, gruppale e istituzionale, dove una lezione proposta ha trattato il gruppo esperenziale; siamo stati divisi in due gruppi: partecipanti e osservatori. Il mio ruolo era osservare.

Apro il quaderno, prendo la penna e inizio a fare un grande elenco puntato di quello che si dice. Ma non sono soddisfatta, c’è qualcosa che non va. La mia mente, senza pensarci troppo, si riporta lì, nello studio “Nuovi Percorsi” che tanto mi ha insegnato e tanto mi sta insegnando. Ho iniziato a scrivere, riprendere frasi e facendo collegamenti, non seguendo una linea logica di una semplice lista. E più la scrivevo, più ero felice.

Finisce il gruppo, ci viene richiesto di leggere le proprie osservazioni, e io fiera di me stessa mi propongo subito con voce tremolante: era sempre la mia prima volta. Durante l’osservazione ho colto e trascritto pensieri, dubbi, desideri e perplessità di ognuno di loro. Terminata la lettura di ciò che avevo individuato, il Professore, mi sorprende piacevolmente chiedendomi se facessi parte di un gruppo di psicodramma analitico e se avessi già una importante esperienza nel campo.

È stato importante vedere come tutto ciò che avevo sempre e solo visto, mi ha permesso di poter essere io l’artefice di quei testi che tanto sembravano essere irraggiungibili: anche attraverso l’osservazione si costruisce l’esperienza.